di Luigi Asero
Salta il previsto incontro delle 11 tra Pd e M5S, trattativa in stand by mentre nel pomeriggio il Presidente Mattarella attende tutti per il nuovo giro di consultazioni che dovrebbe sancire la nuova maggioranza parlamentare che andrebbe a formarsi. Voci di fonte Dem vorrebbero che Di Maio vorrebbe per sé il ministero degli Interni ma pronta arriva la smentita pentastellata. Ma dal Pd fanno sapere che invece andrebbe avanti (Di Maio) “a colpi di ultimatum per ambizioni personali”.
Di Maio insiste: “Nel Partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio. Così non va proprio bene“.
I nodi da sciogliere sono tanti: la legge di bilancio, i temi della Giustizia, le correzioni (smantellamento? NdR) al Decreto Sicurezza bis, le politiche di sviluppo per il Sud (che paiono assenti dalle parole di tutti i contendenti).
Unico fra i Dem a lamentarsi di ciò pare Carlo Calenda che in un twit ieri aveva scritto: “È martedì. Iniziano le consultazioni e noi stiamo prendendo da giorni schiaffi da Di Maio e soci. C’è un democratico rimasto che si ribella ai diktat su Conte e a un negoziato che non ha toccato un tema vero (ILVA, Alitalia, Tap, Tav, RDC, Quota 100)”.
Secondo Graziano Delrio “il dialogo si è bruscamente interrotto e non capiamo perché. Speriamo di riprendere”.
Sono ore di fuoco, non soltanto meteorologicamente parlando, e tutto potrebbe concretizzarsi, o come ipotizzato già ieri, saltare. In questo “gioco delle parti” tra i due partiti del “mai con” l’elettorato attivo, gli elettori insomma, sono fuori da tutti i giochi e di attivo pare che rimarrà ben poco.
Il presidente Mattarella intanto si prepara al nuovo giro di consultazioni. Alle 16 inizierà telefonando al presidente emerito Giorgio Napolitano, poi i presidenti di Senato e Camera, infine i gruppi Misti delle due Camere Parlamentari.